Mercato San Silverio

francesco cristina

icona alimentareicona abbigliamentoDopo tre anni senza casa nel settembre del 2023 finalmente gli operatori e del mercato di San Silverio che si affaccia su San Gregorio VII hanno finalmente il loro nuovo mercato. 33 box per un mercato medio piccolo ma fornito di tutto: dalla frutta e verdura alla macelleria, dall’abbigliamento al fioraio.

Tra i banchi del mercato

Una struttura coperta che protegge banchisti e clientela in caso di pioggia. Un mercato storico che fino verso gli anni Ottanta stava lungo le mura del Vaticano e poi si è spostato qui in via San Silverio ma che a partire dal 2020 ha avuto un importante lavoro di riqualificazione. In questi tre anni di lavori i banchi sono stati trasferiti in Largo Cardinal Clemente Micara all’aperto, un periodo difficile per il mercato che ha festeggiato la nuova sede. 

alice“La mia è la quarta generazione di contadini e commercianti di frutta e verdura al mercato, io personalmente da trent’anni – ci racconta Francesco che condivide con la moglie Cristina e il figlio di ventiduenne Simone il doppio impegno dell’orto e del mercato (foto) - la mia terra sta a Testa di Lepre (frazione di Fiumicino, ndr.) e questo banco apparteneva già a mio padre Vincenzo e a mia nonna Nunziata. Le verdure sono quasi esclusivamente nostre, la frutta la vado a cercare da altri contadini della mia campagna. In questi anni il mercato è cambiato perché sono cambiate le famiglie: oggi tutti lavorano, tutti vanno di corsa e le verdure devono essere capate, pulite e se sono cotte ancora meglio. Noi cerchiamo di dare un servizio il più possibile completo e fare anche un po’ di cultura del prodotto, spiegando cosa è di stagione e cosa no… ora siamo a fine stagione estiva ma con questo caldo ci sono ancora fagiolini, pomodori, zucchine e stanno arrivando quelli invernali come i finocchi, i broccoli e i broccoletti. È vero che i giovani non sanno talvolta distinguere un prodotto fresco da uno di grande distribuzione ma quando assaggiano la differenza poi ritornano”. 

2A pochi passi dal verduraio Francesco c’è Filippo, calabrese trasferito a Roma nel 2001 con il sogno di portare un po’ di Calabria nella capitale. “I tre anni all’aperto sono stati duri con la pioggia e il vento ma in clienti non ci hanno abbandonato – racconta – molti dei cibi tipici che vendo sono prodotti in Calabria da miei familiari, a Serre San Bruno vicino a Vibo Valentia: salumi come sopressata e nduja sono di produzione propria e anche i formaggi. Mio padre ha costruito vent’anni fa un casificio e così io ho pensato di trasferirmi a Roma, dove avevo già dei parenti, per portare i formaggi calabresi, pecorini e vaccini, ai romani. Li affiniamo noi, li stagioniamo noi, facciamo anche una versione col peperoncino. La tradizione di mio nonno la portiamo avanti così, io sono solo al banco ma ogni tanto viene mio fratello a darmi una mano”. La bella novità è che il mercato rimane aperto due pomeriggi la settimana martedì e giovedì fino alle 18:30.

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