Mercato nuovo Cinecittà

antonio presidente mamma

icona alimentareNel 2002 il mercato storico di Cinecittà è stato trasferito da largo Appio Claudio in una struttura semicoperta con i box in ferro e le coperture in plexiglass, quello che viene definito un plateatico attrezzato, in via Quintilio Varo angolo largo Giulio Capitolino.

Tra i banchi del mercato

“Da allora il mercato è sicuramente più pulito e ordinato – racconta Mauro che è tra i commercianti storici del mercato dal momento che il suo banco di frutta e verdura risale al 1970, ancora prima la sua famiglia lavorava al mercato di piazza delle Coppelle – ma il trasferimento qui al chiuso non ha portato i benefici auspicati, non c'è più il passaggio di prima e poi si è proprio snaturata un po' l'identità del mercato: oggi è come fosse un mega negozio”.
Oggi la quarantina di banchi aperti copre le richieste del quartiere con banchi di alimentari, frutta e verdura (spesso anche produttori come Mauro che gestisce il banco insieme alla moglie e al figlio), casalinghi, macelleria, pescheria, la pasta fresca fatta a mano di Rita.7
“Sono qui dal 1992 sempre con il mio banco di frutta e verdura ereditato da mio padre che però ce lo aveva al mercato di Tor Pignattara, poi per un po' di tempo ho diviso il banco con mia moglie al mercato dei Colli Albani dove è rimasta lei e io sto qua solo, ho giusto una signora che mi aiuta il venerdì e il sabato – racconta Antonio che alla frutta e agli ortaggi più belli ma più convenzionali dei mercati generali affianca la sua produzione, quella della sua terra di Velletri e che indica chiaramente con cartelli dai nomi suggestivi “albicocche superdolci”, “pesche supermie”, “fagiolini extra fini di lusso” - Quando eravamo per strada ervamo circa 65 banchi poi negli anni siamo rimasti una quarantina; chi va in pensione non viene sostituito”.
Tra quelli andati in pensione c'è anche Vincenzo, pizzicarolo e presidente storico del mercato. Oggi lo ha sostituito Antonio che con la mamma Concettina ha un banco di alimentari dal 1989. “Il problema del ricambio generazionale c'è naturalmente, spesso i figli non vogliono prendere il banco dei genitori, ma c'è una grossa responsabilità anche del Comune – dice Antonio – questi punti vendita chiudono e prima che vengano indetti i bandi per riassegnarli passano anni. Io raccolgo richieste di persone interessate a rilevare le attività, ma ad oggi la procedura prevede che il cambio di gestione avvenga attraverso bandi di concorso che hanno dei tempi tecnici piuttosto lunghi. Finirà che quando ci sarà questo benedetto bando troveranno tutti i banchi chiusi. Ed è un peccato perché c'è ancora tanta gente che vuole il contatto diretto con il commerciante, io ho dei clienti che vengono da noi da trent'anni da quando ha aperto mia mamma”.
8C'è chi però ancora crede nel mercato come fonte di attrazione e anzi ha deciso di investire in un banco veramente fuori dal comune: una pescheria molto ben fornita che è anche banco del pronto da portare a casa e gustare senza dover metter mano ai fornelli e persino piccolo ristorante aperto anche la sera cinque giorni la settimana (dal martedì, al sabato, domenica e lunedì chiusi): Pescheria Agraia, ristorante al mercato. L'idea è venuta a Luigi che racconta: “La pescheria esiste dal 2002, da quando è stato aperto questo mercato, mentre l'idea di abbinarci anche i pronti a portar via e del ristorante è solo di un paio di anni fa. La clientela non è la stessa: c'è chi viene a comprare il pesce, chi i piatti preparati dal nostro chef Fabio e chi viene a passare una serata piacevole con la nostra gastronomia, chi viene per l'aperitivo a base di crudi e chi si ferma per la cena”.
Nel colorato banco dei pronti non solo pesce ma anche verdure di ogni tipo accanto agli spiedini di gamberi, le alici marinate, i rotoli di salmone e mozzarella; mentre i menù del ristorante sono veramente a prezzi concorrenziali (per la sera menù a 25 e 30 euro, a pranzo anche 15). E infatti Luigi ci assicura: “Nonostante la crisi che ha toccato tutti noi tre sere la settimana facciamo il tutto esaurito, anche se siamo al mercato”.

Il paese di Alice

“La frutta in genere mi piace... insomma non è come la verdura... non mangio proprio tutti, tutti i antoniofrutti però quasi. C'è qualcosa però di cui vado veramente, veramente ghiotta: le ciliegie. Potrei mangiarne chili. Quando sono stata al nuovo mercato Cinecittà avevo solo un anno e mezzo, camminavo certo, ma siccome facevo parecchi guai mia mamma tendeva a tenermi legata sul passeggino. Per riuscire a parlare con i signori dei banchi allora mia mamma era costretta a rimpinzarmi di ciliegie... e io facevo appena in tempo a buttarne giù una che subito chiedevo: ancora. Poi dopo un po' mia mamma mi ha staccato dal banco delle ciliegie e io ho di nuovo cominciato a protestare, per farmi stare buona mi ha dato una penna e ha ricominciato a parlare con i commercianti. Alla fine della sua chiacchierata si è girata verso di me: ero un quadro astratto di bic blu e rosso ciliegia. A casa un bel bagno con tanto sapone non me lo ha levato nessuno”.

Quattro passi più in là

Siamo al mercato di CINECITTA': serve aggiungere altro? Roma avrà anche perso quell'appeal che tra gli anni '50 e '60 l'aveva fatta ribattezzare “Hollywood sul Tevere”, ma fare quattro passi tra i suoi studios è ricalcare le orme dei vitelloni di Fellini e le bellissime di Visconti, le gang di Scorsese e i cardinali di Nanni Moretti.

E allora l'invito è di varcare la soglia della “Fabbrica dei sogni”, sotto gli occhi della Venusia del “Casanova” di Fellini, e perdervi tra i video e gli oggetti che raccontano la storia e la magia di questo luogo. Dal poncho di Clint Eastwood in “Per un pugno di dollari” agli abiti di Anita Ekberg nella “Dolce vita”, dal costume di Totò ne “L'oro di Napoli” all'albero di Amarcord, ogni nicchia delle MOSTRE PERMANENTI apre una breccia nella memoria di chi ama la settima arte.

Ma Cinecittà non è una raccolta di cimeli, un tempio dove si commemora il cinema, ma soprattutto un luogo dove si fa il cinema. Dove in pochi metri si può passare dalla New York dell'Ottocento alla Parigi di Coco Chanel, alla Bologna vintage di Pupi Avati. E allora l'attrazione più grande per i visitatori non possono che essere i GRANDI SET. Tra quelli che si possono visitare attualmente, il più ricco di suggestioni è probabilmente l'allestimento che ricostruisce l'antica Roma. D'altronde, in questi stabilimenti sono stati girati i kolossal “Quo Vadis?”, “Cleopatra” e “Ben Hur”, la pellicola che insieme al “Paziente inglese” ha portato in dote a Cinecittà il maggior numero di Oscar. L'attuale set è stato costruito per la serie televisiva americana “Rome”, ma è stato utilizzato anche per le riprese del reboot di “Ben Hur”. Del resto, la storia di questi set è anche la storia di grandi ricicli: quando visiterete la “Firenze del 1400”, sappiate che è nata per essere l'Assisi di una fiction su San Francesco, è stata il capoluogo toscano nel prequel di “Amici miei” ed è stata riproposta come Verona in una recente versione di “Romeo and Juliet” con Paul Giamatti. Stesso discorso per il terzo set proposto nella visita, quello del “Tempio di Gerusalemme”, creato in vista delle imminenti riprese del film “Christ the Lord” dallo stesso scenografo che sempre a Cinecittà aveva idearo la cornice per “The Passion” di Mel Gibson.

Per chi non si accontenta di calcare questi scenari immaginandosi come attore di un film, c'è un'altra proposta “che non si può rifiutare” (tanto per citare “Il Padrino”. A proposito, alcune scene del terzo capitolo della saga sono state girate da Coppola proprio qui...). Si tratta di BACKSTAGE, il percorso interattivo che permette al visitatore di ripercorrere tutte le tappe della crazione di un film. E così potrete improvvisarvi registi, sceneggiatori, costumisti e truccatori, e arricchire i vostri film con musiche ed effetti speciali. Insomma, provare l'ebbrezza di costruire da zero un sogno, e proprio qui, in quel “posto ideale” - come lo definiva Federica Fellini – che ricorda “il vuoto cosmico prima del big bang”.


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DOVE via Quintilio Varo / Largo Giulio Capitolino
GIORNI DI APERTURA

Lunedì-Sabato

ORARIO

6:30-15:00 (tranne Martedì e Venerdì fino alle 20:00)

PARCHEGGIO sotto il mercato (gratis la prima ora con acquisti al mercato)
AUTOBUS

A (fermata SUBAUGUSTA)