Mercato San Lorenzo (Tiburtino I)
Il mercato di San Lorenzo è un mercato molto antico che affonda le sue origini negli anni prima della guerra. La prima volta che ci abbiamo messo piede siamo stati guidati da Egisto, memoria storica del mercato, presenza fissa nel banco da quando ne aveva 13. Oggi che Egisto non c'è più, se ne è andato a 88 anni dopo averne passi 75 al mercato, vogliamo comunque non dimenticare i racconti che ci ha fatto. La sua foto la trovate alla fine di questo articolo.
Tra i banchi del mercato
“Venivo qui con mio padre ogni mattina da Guidonia Montecelio con il cavallo e il carretto, partivamo da casa alle 11 la sera e arrivavamo al mercato alle 6 del mattino – ci aveva raccontato il signor Egisto - Poi dopo aver montato il banco mio padre mi rimandava a casa a lavorar la terra e lui rimaneva fino alla chiusura. La campagna mi è sempre piaciuta tranne per un periodo in tempo di guerra. Una volta nel '44 stavo in campagna con mio nonno, mio fratello più piccolo, mio cugino e anche il fratello di nonno, eravamo sul finire della guerra e c'erano tanti sbandati, delinquenti, delle SS che andavano nelle case a saccheggiare, due di questi ci minacciarono con la pistola alla testa, volevano i soldi. Ho avuta molta paura, per qualche mese in campagna non ci sono più tornato”.
All'epoca di cui parla il signor Egisto i banchi del mercato San Lorenzo erano molti più di adesso ed erano organizzati in due settori, da un lato i “vignaroli” come lui nella parte alta del largo degli Osci, e dall'altro i commercianti nella parte più bassa, quella che oggi ospita il mercato. Attualmente dei venticinque box per la vendita, ottenuti dopo i lavori di riqualificazione del 2003, soltanto una decina sono occupati. Oltre a due coltivatori diretti, ci sono due banchi del pesce uno dei quali è gestito dalla famiglia Andreani nel settore da più di vent'anni (mamma Costantina e papà Angelo e il figlio Stefano), la macelleria di Alberto, il banco di biancheria e abbigliamento della signora Elvira (più di 50 anni di mercato, un'altra veterana quasi quanto era il signor Egisto) e di sua figlia Patrizia, la pizzicheria, il fruttivendolo Marco che aiuta il padre e si rifornisce a Fondi, quello di Mario, il banco del biologico della Nave dei folli, il fioraio Giorgio. Adesso che il mercato dopo tanti anni ha ottenuto lo status di “mercato su sede propria” si spera che il bando per l'assegnazione di nuovi banchi non tardi molto. “Lo aspettiamo da tantissimo tempo – ci spiega Marco, mentre pulisce il pesce - Ormai non sappiamo più che pesci pigliare, letteralmente. Con questo dovremmo andare incontro ad agevolazioni a livello di costi ma dovremo comunque attendere che a livello di dipartimento vengano fatti i bandi per l'assegnazione dei box. A questo mercato io sono profondamente legato, la mia famiglia lavora qui da tre generazioni e io personalmente sto dietro al banco da più di trent'anni, da quando ne avevo sedici. Ne ho viste di tutti i colori qui al mercato e se sicuramente siamo stati abbandonati dalle istituzioni pure noi ci siamo un po' addormentati sugli allori. Ora è il momento di rimboccarsi le maniche”.
Tra quelli che si sono rimboccati le maniche ci sono i due Franceschi che si sono inventati La nave dei folli, un banco di frutta, verdura e altri prodotti biologici ma anche molto di più: un punto di aggregazione sociale, mentre si fanno quattro chiacchiere, ma anche trovare un libro che parla del quartiere o venire a sapere di qualche iniziativa.
Creato dall'iniziativa di due amici ora ha trovato una nuova capitana Emanuela dell'Azienda Agricola Biologica Bongirolami. “Il progetto è nato su una sfida: creare un contatto diretto con i produttori, che facesse del biologico e del chilometraggio basso (se non proprio zero) una missione" spiegava Francesco qualche tempo fa. Ora che ha passato la palla a Emanuela, sostenuta da Lamin un ragazzo gambiano arrivato in Italia appena sedicenne, il progetto prosegue (vedi foto in copertina). "La nostra terra è sull'Ardeatina e i prodotti li vendiamo qui, ma anche al mercato Trionfale e a quello di Vigna Murata”. E infatti i principali fornitori provengono tutti dall'area laziale (Amatrice, Ladispoli, il rietino). Accanto ai prodotti freschi Emanuela ha messo un po' di prodotti del mercato equo e solidale, marmellate, salse, ma anche il pane, i formaggi, lo yogurt e la carne di produttori biologici che conosce e di cui si rifornisce.
Il paese di Alice
“Ora la situazione sta un po' migliorando ma per tanto tanto tempo io e le verdure proprio non siamo andate d'accordo. Mi vanno bene le carote, le patate, tutto ciò che non è verde ma se è una cosa è verde proprio non la butto giù. C'è però un'eccezione: i broccoli. Non mi chiedete perché ma nonostante la forma a bitorzoli e l'odore tutt'altro che profumato i broccoli mi piacciono. Facciamoci a capirci: preferisco le banane, i biscotti e il gelato alla fragola, però i broccoli sono ok. Li posso mangiare. Quando la mia mamma è andata al mercato San Lorenzo io ero a scuola e non ho visto niente ma quando sono tornata a casa ho sentito un profumino inconfondibile già sulle scale. Ti ho comprato un broccolo biologico mi ha detto la mamma. Me lo sono mangiato a cena ed era proprio buono. Delizioso e biologico”.
DOVE | Largo degli Osci |
GIORNI DI APERTURA | Lunedì - Sabato |
ORARIO | 6:00 – 14:00 (La Nave dei folli chiuso il lunedì e il mercoledì fino alle 19) |
PARCHEGGIO | strisce blu |
autobus |
da Stazione Termini linea 71 |