Farmers Market di via Passino
Dopo annunci di date poi smentite, rinvii, polemiche e discussioni il mercato dei contadini dell'ex Mattatoio a Testaccio (un macello fino al 1975, trasformato in centro culturale) il 13 aprile 2013 ha traslocato. La trentina di operatori ha trasportato i propri banchi nel mercato coperto di via Passino (zona Garbatella) che è stato chiuso per più di dieci anni per ristrutturazione (con i commercianti del mercato rionale – ora in via di Santa Galla - che non intendono rientrare perché non c'è parcheggio, né passaggio).
Tra i banchi del mercato
“Sicuramente preferivamo rimanere dove eravamo – spiegava, subito dopo il trasloco, il mugnaio Giulio che viene da un paesino vicino L’Aquila per proporre i suoi prodotti a base di farina di farro ottenuta da un mulino che ha retto al terrremoto – era un luogo più adatto al mercato agricolo quale noi siamo. La clientela era differente, non mi capitava quasi mai che mi chiedessero di abbassargli il prezzo e poi c'è il problema del parcheggio”.
Al suono del triplo slogan ‘Stagionalità, Opzione Km 0, Filiera corta’ il sabato e la domenica i contadini, allevatori, panificatori arrivano da tutta la regione, e anche da qualche chilometro più in là, per proporre i loro prodotti. Accanto agli immancabili banchi di frutta e verdura, dove le code sono sempre le più lunghe, ci sono tanti venditori di passate, sughi, succhi di frutta, patè, miele, marmellate, dolci come quelli realizzati da una piccola azienda agricola biologica che utilizza come ingredienti cioccolato, miele e marmellate dei monaci trappisti e della propria azienda (Naturalita). Negli anni c'è stato qualche cambiamento qualche faccia nuova, qualcuno invece non c'è più. Tra le più grosse novità del mercato (che ha anche una pagina Facebook) dalla primavera dal 2017 l'arrivo del pesce fresco di Terracina grazie alla presenza del Centro Ittico COOPERATIVA DEI PESCATORI di Terracina che portano pesci e crostacei freschissimi.
Non mancano i banchi della porchetta cotta nel forno a legna, delle carni di maiale e di manzo, pronte da cuocere, dei salumi (come quelle di Dany da Veroli): prosciutti, mortadelle, salami e poi guanciale e pancetta direttamente dalla patria dell’Amatriciana. Alcuni venditori offrono castagne, noci, nocciole fresche, secche e in farina, mentre per colorare la tavola e la casa c’è Angelo un venditore di fiori, piante aromatiche e qualche ortaggio, come le cipolle fresche.
Il paese di Alice
“La prima volta che sono stata al Mercato dei contadini all’Ex Mattatoio di Testaccio avevo solo tre settimane. Non avevo ancora capito praticamente nulla del mondo. Però sono andata al mercato. Mia mamma e mio papà mi hanno messo accanto ad un banco di fiori e mi hanno scattato una foto. Io facevo finta di dormire, ma in realtà osservavo tutto.
Poi naturalmente ci sono tornata. Sono passata dalla carrozzina alla fascia, dalla fascia al marsupio, dal marsupio al passeggino e poi via sulle mie gambe. Nel cortile del Campo Boario ci sono dei giochi per noi bambini. L’ultima volta sono salita su un cavalluccio di plastica e mi sembrava di stare ad una corsa. Quando c’è il sole è proprio un bel posto. Poi un giorno mia mamma mi ha detto: 'il mercato dei contadini si è trasferito' e mi ha portato nel nuovo mercato. Nel frattempo mi avevano regalato un carrellino per la spesa, era giocattolo ma funzionava per davvero, così mi sono girata tutto il mercato tirandomelo dietro e ci ho messo pure la pizza bianca e il pane di farro dentro. Non so se i contadini sono contenti, a me però il nuovo mercato pieno di luce mi piace molto. Certo non ho più trovato il cavalluccio”.
La ricetta di Alice
Tagliatelle al farro
Al banco di Amiternum, l'azienda di Giulio Pace, puoi comprare direttamente le tagliatelle già pronte oppure la farina per fartele a casa.
Per sei persone. Setacciare due etti di farina di farro e due etti di farina bianca, su un tagliare disporre la farina a fontana con il buco in mezzo. Nel buco mettere bianco e rosso di quattro uova, due cucchiai d'olio extravergine di oliva e due di acqua tiepida. Impastare finché si ottiene un composto morbido e liscio. Per stendere e tagliare le tagliatelle si può utilizzare il mattarello e il coltello o, se si ha in casa, la macchinetta per la pasta. Condimenti suggeriti secondo le stagioni: in primavera crema di asparagi, in estate crema di zucchine, in autunno inverno crema di zucca.
Quattro passi più in là
Il mercato di via Passino si trova nel cuore di uno dei quartieri più amati e “filmati” della capitale: la Garbatella. Un quartiere con una forte identità, che si può racchiudere in una manciata di aggettivi: popolare, antifascista, romanista. E anche, o sopratutto, un quartiere “donna”, a cominciare dal nome.
Tradizione vuole che GARBATELLA
fosse la proprietaria di un'osteria che ristorava i pellegrini impegnati nel percorso delle Sette Chiese, ideato nel '500 da San Filippo Neri. Secondo maliziose leggende, il garbo che dimostrava nei confronti dei clienti non si limitava soltanto a un cortese servizio ai tavoli, ma comprendeva la soddisfazione di altri appetiti. Forse è per questo che il busto di donna che si sporge da un edificio di piazza Bonomelli - e che tutti nel quartiere identificano con la “garbata ostella” - mostra all'occasionale passante il suo seno nudo.
Alcune fonti pretendono di svelare anche il nome di battesimo dell'ostessa: Carlotta. Anche se gli storici non confermano questa ipotesi, gli abitanti hanno battezzato senza esitazione, tra i simboli del quartiere, proprio la FONTANA CARLOTTA, altrimenti detta “degli innamorati”. Con il suo volto di bambina dai capelli sciolti dalla cui bocca zampilla aqua fresca, il punto di ristoro in piazza Ricoldo da Montecroce è la seconda pietra miliare femminile della Garbatella.
Una volta segnalati questi due punti di riferimento, il consiglio è però di scoprire il quartiere perdendosi nelle sue strade e nei cortili interni che sono la caratteristica dei “lotti” edificati nei primi decenni del '900 per ospitare le famiglie operaie, sul modello delle “città giardino” inglesi, e con uno stile ribattezzato “barocchetto”. L'esempio più riuscito sono i tredici villini del Lotto n°24, tra via delle Sette Chiese e via Borri, ma altrettanto interessante è l'esperimento degli “alberghi suburbani” in piazza Michele da Carbonara, presentati alla prima Mostra dell'architettura razionale del 1928: tra questi cattura l'occhio il cosiddetto ALBERGO ROSSO. Passeggiando avrete la sensazione di trovarvi in una piccola città nella città, fatta a misura d'uomo, e non faticherete a comprendere il perché dei tanti diminutivi che accompagnano la sua toponomastica popolare: la chiesa dei Santi Isidoro ed Eurosia (dove nel 1575 si incontrarono San Filippo Neri e San Carlo Borromeo) è detta “la Chiesoletta”, l'asilo infanile Casa dei Bambini è conosciuto come “la Scoletta”, l'ex Casa del Fascio ed ex sede del Pci è nota come “la Villetta”, e la vista che si gode dall'altura di piazza Brin – dove nel 1920 re Vittorio Emanuele III posò la prima pietra del quartiere – gli vale l'appellativo di “Pincetto della Garbatella”, affettuoso paragone con la terrazza del Pincio, affacciata sulla centralissima piazza del Popolo.
E' passeggiando che potrete dare un'immagine agli aggettivi della Garbatella: antifascista (l'origine operaia dei suoi abitanti ne ha fatto una roccaforte della Resistenza; le lotte odierne sono testimoniate dai murales dei centri sociali, di cui è antenata la scritta rossa “Vota Garibaldi Lista n°1” impressa nel 1948 su un muro di via Brollo), romanista (il Roma club è uno dei più famosi della città, grazie anche a una fortunata serie Tv; ed è tra queste strade che è nato e cresciuto Agostino Di Bartolomei, “il capitano” per tutta una generazione di tifosi prima dell'era Totti) e cinematografica (Nanni Moretti la attraversa in Vespa in “Caro Diario” e ci fa insegnare la sua “Bianca”, nella scuola “Cesare Battisti” di piazza Sauli; qui ha vissuto per 13 anni un giovane Alberto Sordi, e sono nati altri attori simbolo della romanità di diverse generazioni, come Maurizio Arena, Gigi Proietti, Enrico Montesano e Valero Mastandrea; e al confine del quartiere il palazzo della Regione Lazio ospita i famigerati uffici del ragionier Fantozzi).
DOVE | Via PASSINO |
GIORNI DI APERTURA | Sabato e Domenica (chiuso ad agosto) |
ORARIO | 8:30-18:00 (il sabato) 8:30-14:30 (la domenica) |
AUTOBUS |
LINEA 673 |
metro | linea B, (fermata Garbatella) |